Il contest culinario del Cibo che serve

Il contest culinario del Cibo che serve

  • Postato: Mag 03, 2018
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Si è conclusa la prima tappa del progetto “Il Cibo Che Serve”, promosso dalle ACLI Provinciali di Roma e finanziato dalla Regione Lazio, che punta al recupero e alla ridistribuzione, attraverso il circuito della solidarietà, del pane e dei cibi freschi di prossima scadenza, ma, allo stesso tempo, promuove l’inclusione attiva anche mediante azioni che favoriscono in maniera concreta percorsi d’integrazione. In tale contesto presso l’Istituto Alberghiero Vincenzo Gioberti, in via dei Genovesi 30, si è tenuto un contest culinario che ha visto coinvolti 16 studenti e 16 immigrati, nell’ambito dei percorsi di inclusione attiva previsti dal progetto “Il Cibo Che Serve”.

Gli studenti e i loro coetanei immigrati hanno partecipato quindi ad una gara in “stile masterchef”, divisi in 8 squadre da 4 componenti ciascuna (2 studenti, 2 immigrati) che si sono sfidate a colpi di ricette, con particolare attenzione al cibo di recupero e alla lotta agli sprechi.

Un vero e proprio percorso per promuovere l’accoglienza e inclusione attraverso i sapori e i segreti della cucina mediterranea. A presiedere la giuria sono stati Maurizio e Sandro Serva, chef del ristorante con 2 stelle Michelin La Trota di Rivodutri (RI), mentre gli altri giurati sono stati: Luciano Spartaco Di Carlo, docente di Coquis, Ateneo Italiano della Cucina, Conte Garozzo, partecipante di MasterChef edizione 2016, Leonardo Mascolo, chef del ristorante Orecchietteria Banfi di Roma, e Giulia Di Gregorio, Vicepresidente delle Acli di Roma. Per la Regione Lazio era presente l’assessore alle politiche sociali, Alessandra Troncarelli.

I partecipanti al corso provenivano da nazioni come Marocco, Polonia, Honduras, Madagascar, Nigeria e Congo. Tra questi una famiglia marocchina, formata da padre, madre e figlia diciannovenne, ha portato a termine il corso e ha partecipato all’evento conclusivo nonostante la gravidanza avanzata della ragazza, che ha partorito la scorsa settimana.

Il contest rappresenta l’evento conclusivo di un percorso di formazione e professionalizzazione sulla cucina mediterranea di 11 lezioni, per un totale di 30 ore, partito a febbraio 2018 e che ha visto i ragazzi del Gioberti coinvolti quali tutor dei corsisti stranieri. Tutti i partecipanti al corso hanno ricevuto l’attestato e la certificazione HACCP.

“Questa iniziativa – dichiara Lidia Borzì, presidente delle ACLI di Roma e provincia – ha portato con sé il profumo del buon cibo, ma insieme a questo anche il profumo di futuro. Siamo convinti che questa esperienza rappresenti non soltanto un modo per promuovere la lotta agli sprechi alimentari e contrastare le povertà, ma anche un’opportunità di creare legami di amicizia fra gli studenti e i corsisti, di fornire opportunità lavorative agli immigrati che hanno partecipato e anche di dare agli studenti un’occasione ulteriore di responsabilizzazione, un modo molto efficace anche per contrastare il fenomeno del bullismo. Si tratta, quindi, di un modello che può e deve essere replicato perché valorizza la rete è mette in piedi un circuito virtuoso da cui tutti escono rafforzati”.

“L’anno scorso – aggiunge Carla Parolari, preside dell’Istituto Alberghiero Vincenzo Gioberti – come scuola abbiamo costruito una collaborazione importante con le ACLI di Roma. Con il progetto “Il cibo che serve” intendiamo portare avanti questa esperienza in comune che consentirà di rafforzare le competenze di cittadinanza attiva consapevole tanto importanti per i nostri giovani. Il costruire insieme un percorso pratico laboratoriale mettendo in comune esperienze molto diverse è la chiave di questa sfida inclusiva che si può vincere solo attraverso un percorso condiviso di crescita e confronto. Il nostro lavorare in rete si basa proprio sulla consapevolezza che le buone pratiche vanno diffuse e replicate”.

 

Il cibo che serve, contest culinario

Il cibo che serve, contest culinario

  • Postato: Apr 20, 2018
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Integrazione attiva, solidarietà e tradizione culinaria. 
Questi gli ingredienti de “Il cibo che serve” che hanno condito il corso di cucina mediterranea per stranieri realizzato dalle ACLI di Roma in collaborazione con l’Istituto Alberghiero Vincenzo Gioberti.

La ricetta per l’inclusione: il “Cibo che serve” ha in programma diversi percorsi di inclusione attiva volti a favorire il reinserimento sociale delle fasce più fragili.
Così in questo ambito il primo episodio è andato in scena dal 28 febbraio presso le cucine dell’Istituto di via Genovesi 30. Per 11 incontri gli aspiranti chef dell’Istituto, sensibilizzandosi sul tema del volontariato e dell’integrazione hanno vestito i panni dei professori, insegnando i segreti della cucina mediterranea ad un gruppo di 16 stranieri.

Tutti a tavola: lunedì 23 aprile, presso l’Istituto Vincenzo Gioberti,  in programma l’evento finale del corso: un food contest in pieno stile MasterChef. I corsisti stranieri e gli studenti si divideranno in otto squadre, pronte a sfidarsi tra i fornelli per il miglior menù anti spreco.
A mettere i voti alle pietanze una giuria d’eccezione composta tra gli altri dai fratelli Maurizio e Sandro Serva, proprietari e chef del ristorante “ La Trota”(2 stelle Michelin) e Conte Garozzo, partecipante nel 2016 al talent show culinario più famoso al mondo, MasterChef.

Dal pane al cibo che serve, tempo di sviluppo

Dal pane al cibo che serve, tempo di sviluppo

  • Postato: Apr 16, 2018
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Un progetto Che Serve 

Secondo il Rapporto Caritas La povertà a Roma, un punto di vista accanto alla povertà assoluta e relativa cresce anche la povertà alimentare: 7.550 persone sono in povertà estrema e oltre 130.000 famiglie sono in quella alimentare. Tra queste 500.00 persone (150 mila minori) mangiano in maniera adeguata solamente ogni 2 giorni. Dati che non lasciano scampo e fotografano in modo tangibile il malessere della Capitale.

In questo contesto scende in campo il Cibo che serve. Il progetto, organizzato dalle ACLI di Roma e finanziato dalla Regione Lazio nell’ambito del bando per il contrasto delle povertà estreme e della marginalità sociale, vuole ampliare il raggio d’azione del Pane A Chi Serve 2.0 che solo nel 2017 ha recuperato 76.500 kg di pane.

L’evoluzione

Il potenziamento riguarderà i generi alimentari e la rete solidale. Oltre al pane, infatti, la raccolta e redistribuzione coinvolgerà frutta, verdura e cibi freschi di prossima scadenza. Tutto grazie all’acquisto di un furgone refrigerato con certificato ATP, il coinvolgimento di diverse realtà produttive e l’ampliamento dei Municipi coinvolti (già 6 hanno aderito): ai panificatori si aggiungeranno servizi di catering e ristorazione, negozi di vendita al dettaglio, passando anche per la Grande Distribuzione Organizzata, i mercati rionali e agroalimentari.  Destinatari delle eccedenze? mense, parrocchie ed enti caritatevoli con l’obiettivo di intercettare almeno 3.000poveri ogni giorno.

APP…osta per tutti

Per rafforzare la creazione della rete territoriale c’è bisogno della tecnologia. In cantiere allora la creazione dell’applicazione per smarthphone, RomacheserveL’app sarà a disposizione di tutti ed oltre ad individuare le realtà in campo contro la povertà, semplificherà l’incontro tra realtà produttive e realtà solidali sotto la regia delle ACLI di Roma.

Dall’emergenza all’inclusione attiva

Facendo propria la logica multi tasking che caratterizza il modello operativo delle ACLI di Roma, il progetto propone un’azione di contrasto alla povertà che coniuga concretezza, esigibilità dei diritti e politiche attive di inclusione attraverso la realizzazione di sei presidi solidali. Quest’ultimi puntano ad essere dei punti di ridistribuzione diretta del pane e dei cibi freschi in scadenza alle famiglie bisognose e di presa in carico della persona a 360°.

Prevenire per curare

La partita contro lo spreco alimentare si gioca soprattutto  d’anticipo, così in programma il progetto prevede momenti di formazione e sensibilizzazione sul riuso del cibo e lezioni di cucina.

In questo ambito, dal 28 febbraio, le porte delle cucine dell’Istituto Alberghiero “Vincenzo Gioberti” si sono aperte per il corso di cucina mediterranea. Sensibilizzandosi sul tema del volontariato e dell’integrazione gli aspiranti chef dell’Istituto sono diventano docenti speciali di un gruppo di 15 immigrati. Per chiudere in bellezza il 23 marzo è in programma un food contest in pieno stile Masterchef dove studenti ed immigrati verranno divisi in squadre e si sfideranno per il miglior menù anti spreco.

Good Deads Day 2018: tutti insieme appassionatamente per il bene comune

Good Deads Day 2018: tutti insieme appassionatamente per il bene comune

  • Postato: Apr 09, 2018
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Riusciamo ad essere connessi ventiquattrore su ventiquattro ma spesso, purtroppo, restiamo disconnessi con chi ci sta a due passi e ci chiede aiuto. Allora il Good Deeds Day ci ricorda che un semplice gesto quotidiano può dare tanto a chi si trova in difficoltà e allo stesso tempo può arricchirci personalmente.

La 4°edizione italiana del festival internazionale delle buone pratiche ha aperto le danze domenica con una grande rassegna al Circo Massimo, organizzata dai Centri di Servizio per il Volontariato del Lazio con il Patrocinio dell’Assessorato alla Persona, Scuola e Comunità Solidale di Roma Capitale.

L’antico Circo romano, invaso dai colori della solidarietà, ha vibrato dalle prime luci dell’alba grazie a un messaggio, semplice ma che non bisogna dare per scontato: fate i buoniQuest’anno più di 100 associazioni che operano quotidianamente per il bene comune  hanno accolto con musica, sport, attività di sensibilizzazione gli oltre 1000 coraggiosi che hanno partecipato alla Fun Run, la corsa non competitiva di 5 km che ha preso il via subito dopo la partenza della 24° edizione della Maratona di Roma.

Sul registro delle presenze, immancabili come ogni anno le ACLI di Roma che hanno presentato ai tanti sportivi e curiosi le iniziative portate avanti quotidianamente a favore delle fasce più deboli.

“Abbiamo aderito con convinzione a questa importante iniziativa – spiega Lidia Borzì, presidente delle ACLI di Roma –  che ha il merito di mettere in luce le tante attività e iniziative positive, di aiuto alle persone, che ogni giorno vengono svolte ma che troppo spesso non hanno la rilevanza che meriterebbero. Siamo convinti che giornate come questa possano favorire la nascita di nuove idee e anche lo sviluppo di reti di solidarietà che danno sempre frutti molto importanti”.

Tra le buone pratiche protagoniste dello stand, lente di ingrandimento su: Generare Futuro, un percorso rivolto ai giovani dai 18 ai 35 anni che si pone l’obiettivo di avvicinare i giovani al mondo del lavoro; Il cibo che serve un progetto, finanziato dalla Regione Lazio, di contrasto alla povertà nella città di Roma attraverso il recupero e la ridistribuzione del pane e dei cibi freschi di prossima scadenza; e lo Sportello Antiviolenza, attivo presso la parrocchia di Santa Maria ai Monti, che interviene per sostenere gratuitamente e nella massima riservatezza le vittime di violenza.

Qui la rassegna stampa

Presentato il progetto Il cibo che serve per il recupero dei generi alimentari freschi in scadenza

Presentato il progetto Il cibo che serve per il recupero dei generi alimentari freschi in scadenza

  • Postato: Feb 07, 2018
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In occasione della V giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, le ACLI di Roma e provincia hanno presentato, nell’ambito della Piazza della Salute della Fondazione ENPAM, in piazza Vittorio Emanuele II 78, il progetto “Il cibo che serve” per il recupero dei generi alimentari freschi in eccedenza.

Si tratta di un progetto, finanziato dalla Regione Lazio e della durata di un anno, di contrasto alla povertà nella città di Roma attraverso il recupero e la ridistribuzione del pane e dei cibi freschi commestibili di prossima scadenza (Leggi 155/2003 e 166/2016). Il cibo verrà raccolto e ridistribuito grazie al potenziamento di una rete solidale, organizzata e facilitata dalle ACLI di Roma, tra Municipi, realtà produttive (panificatori, servizi di catering e ristorazione, negozi di vendita al dettaglio, Grande Distribuzione Organizzata, mercati rionali e agroalimentari) e realtà solidali (enti caritatevoli, mense, parrocchie).

Queste azioni verranno rafforzate, inoltre, con la creazione di un’app per smartphone, Romacheserve, nella quale sarà possibile facilitare l’incontro tra realtà produttive che hanno eccedenze alimentari da donare e realtà solidali che necessitano di riceverle. Inoltre, “il cibo che serve” prevede anche azioni specifiche di educazione e sensibilizzazione sul tema del recupero.

Sono intervenuti alla conferenza stampa di presentazione del progetto: Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, Lidia Borzì, presidente delle ACLI di Roma e provincia, Emiliano Monteverde, assessore alle politiche sociale del Municipio Roma I Centro, Fabio Massimo Pallottini, direttore generale del Centro Agrolimentare Roma, Giampiero Malagnino, vicepresidente vicario della Fondazione Enpam.

“Il cibo che serve” sarà quindi una naturale evoluzione del progetto “il pane A Chi Serve 2.0”, promosso con significativi risultati, dalle ACLI di Roma, e intende mettere a sistema la raccolta e redistribuzione del pane e dei cibi freschi, incrementando il numero di persone già raggiunte e arrivando a 3000 persone circa al giorno. Alla rete che parteciperà al progetto hanno già aderito 6 Municipi, per un bacino di 1.057.731 abitanti, e sono già attive 41 realtà produttive e 43 realtà solidali. Obiettivo delle ACLI di Roma è quelli di arrivare a circa 120 realtà aderenti. Grazie al finanziamento della Regione Lazio verrà anche acquistato un furgone refrigerato con certificato ATP per la distribuzione dei cibi freschi in scadenza.

Al termine della conferenza sono stati premiati i vincitori del concorso fotografico Fotosocial 2017, promosso dalle ACLI di Roma sul tema del contrasto agli sprechi. Per tutta la mattina, inoltre, i volontari delle ACLI di Roma saranno presenti di fronte alla sede della Fondazione Enpam e dei supermercati di zona per effettuare una raccolta di cibo da destinare alle tavole dei meno fortunati.

“Attraverso questo progetto – dichiara Lidia Borzì, presidente delle ACLI di Roma e provincia – prosegue l’impegno delle ACLI di Roma al fianco degli ultimi attraverso un modello di azione sociale incentrato sull’inclusione attiva che non si ferma all’assistenza nell’emergenza, ma che ci consente di prendere in carico la persona a tutto tondo al fine di inserirla in una rete di protezione sociale più articolata capace di favorire l’esigibilità dei diritti, promuovere politiche attive, offrire momenti di aggregazione, incontro e integrazione e agire da pungolo alle Istituzioni. Proprio per questo anche per “il cibo che serve” realizzeremo 6 presidi sociali, punti in cui avviene la redistribuzione diretta del pane e dei cibi freschi in scadenza, ma al contempo luoghi che consentano la presa in carico delle persone in stato di bisogno attraverso percorsi personalizzati che possano prevenire, sostenere le situazioni di disagio, ma anche aiutare ad uscirne. Il punto di forza di questo modello risiede sicuramente nella valorizzazione del lavoro di rete che permette di trasformare il progetto in un vero e proprio moltiplicatore di solidarietà. Con il progetto, inoltre, verranno utilizzate attrezzature e approntati processi e strumenti che consentiranno la prosecuzione del progetto anche oltre il periodo di finanziamento”.

“Non è un caso – dice il vicepresidente vicario dell’Enpam, Giampiero Malagnino – che per il terzo anno consecutivo l’avvio del ciclo di eventi in Piazza della Salute, che promuove la cultura della prevenzione e la diffusione di stili di vita sani, coincida con un’iniziativa che valorizza il cibo e contrasta lo spreco di risorse alimentari. Frutta e verdura sono più che mai necessarie per la prevenzione della salute negli adulti e fondamentali per una crescita equilibrata nei più giovani. Un’alimentazione povera di cibi freschi è concausa di alcune delle più diffuse patologie, eppure i dati ci dicono che sprechiamo maggiormente proprio quei cibi che ci aiutano a mantenerci sani. Anche per questo l’iniziativa assume un indiscutibile valore educativo. Come professionisti della salute siamo orgogliosi di partecipare a questo progetto in favore dei soggetti in difficoltà che fanno parte della comunità in cui abitiamo e lavoriamo”.

“Italmercati Rete Di Imprese – spiega Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati e direttore generale del CAR – è costituita dai dieci più importanti Centri Agroalimentari ed Agromercati all’Ingrosso italiani, tra questi c’è anche quello di Roma, dove in larga misura viene trattato il prodotto fresco. Proprio per questo la nostra presenza oggi è per ribadire il nostro sostegno al progetto delle ACLI di Roma che è in linea con quello nazionale che abbiamo vinto grazie a un bando del MIPAAF, sempre per la limitazione degli sprechi e l’impiego delle eccedenze alimentari”.

V Giornata nazionale di prevenzione allo spreco alimentare

V Giornata nazionale di prevenzione allo spreco alimentare

  • Postato: Feb 02, 2018
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Educazione alimentare, contrasto allo spreco, arte e salute. Questi gli ingredienti delle ACLI di Roma e della Fondazione Enpam per la  V Giornata nazionale per la prevenzione allo spreco alimentare in programma lunedì 5 febbraio. Portata principale della giornata la presentazione del progetto  Il cibo che serve. Presso la Fondazione Enpam a Piazza Vittorio Emanuele II, 78 si alzerà il sipario sul progetto, finanziato dalla Regione Lazio, che prevede il recupero di frutta, verdura e tanti altri generi alimentari in eccedenza.

Il programma

Dopo il benvenuto iniziale di Giampiero Malagnino, vicepresidente vicario della Fondazione Enpam, si terrà una conferenza stampa di presentazione del progetto introdotta da Lidia Borzì, presidente delle ACLI Provinciali di Roma, a cui interverranno Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, Sabrina Alfonsi, presidente Municipio Roma I centro e Fabio Massimo Pallottini, direttore generale del Centro Agroalimentare Roma.

Spazio poi al linguaggio dell’arte con l’atto finale della terza edizione del “Fotosocial”. Lidia Borzì premierà i vincitori del concorso che ha visto i rullini di fotografi professionisti e non mettere a fuoco da diverse angolazioni lo “spreco” che ci circonda. A fare da cornice i pannelli sul tema dello spreco alimentare del famoso vignettista Francesco Tullio Altan in mostra nella sede dell’ Enpam dal 5 all’8 febbraio a partire dalle 10 fino alle 17.

Dall’ arte si passa ai fatti con la raccolta “Cibi in scadenza? svuota la dispensa”. Dalle 10 alle 17 i volontari del Servizio Civile delle ACLI di Roma davanti alla Fondazione Enpam e presso alcuni supermercati del rione Esquilino organizzeranno una raccolta di alimenti in via di scadenza (olio, condimenti, biscotti, succhi di frutta e tanto altro…) da destinare alle tavole dei più bisognosi.

Piano Freddo: partito a Trastevere il progetto di accoglienza invernale con il Municipio Roma I Centro, ACLI di Roma, IPAB S.Alessio e Croce Rossa Italia

Piano Freddo: partito a Trastevere il progetto di accoglienza invernale con il Municipio Roma I Centro, ACLI di Roma, IPAB S.Alessio e Croce Rossa Italia

  • Postato: Gen 22, 2018
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Un ricovero notturno per le ore più fredde. Ma anche un insieme di servizi socio sanitari finalizzato a promuovere un percorso di inclusione delle persone accolte. E’ questo l’innovativo progetto avviato in Via Dandolo 63, realizzato dal Municipio Roma I Centro con il Centro Regionale Sant’Alessio, insieme alle Acli di Roma e Provincia e alla Croce Rossa di Roma.

25 posti garantiti ogni notte, a partire dalle ore 18.00, in una struttura residenziale a Trastevere, composta da tre grandi appartamenti, resa disponibile dal Fondo Sant’Alessio gestito da Sorgente Sgr per tramite dell’Ipab, con lafornitura di pasto caldo per la cena e colazione al mattino. Il tutto accompagnato – per chi ne avesse bisogno – da assistenza sanitariasocialepsicologicalegaleorientamento al lavoro, servizio di esigibilità dei diritti.

“Con questa progetto abbiamo voluto mettere a disposizione della rete cittadina di accoglienza altri 25 posti, con alcuni elementi di innovazione”, dichiarano Sabrina Alfonsi, Presidente del Primo Municipio, ed Emiliano Monteverde, Assessore municipale alle Politiche Sociali. “Il primo, che va in continuità con l’esperienza realizzata lo scorso anno in Via della Penitenza sempre in collaborazione con ACLI e Croce Rossa , è quello di provare a costruire al di là dell’accoglienza – per quanto possibile – un percorso di recupero strutturato sulle persone. L’ulteriore innovazione di quest’anno è che il progetto si realizza in una palazzina articolata in veri e propri appartamenti perfettamente attrezzati per l’accoglienza, il che facilita sicuramente l’aiuto per alcune tipologie che presentano problematiche specifiche, come i nuclei familiari e le donne sole”.

«L’accoglienza è un dovere delle Istituzioni: per questo, il Centro Regionale Sant’Alessio, grazie alla disponibilità del Fondo, ha voluto offrire la propria collaborazione al I Municipio, favorendo la disponibilità dell’edificio in via Dandolo – ha dichiarato il presidente dell’Ipab, Amedeo Piva. Il ricovero, che resterà attivo per 75 giorni, non solo garantirà accoglienza alle persone che decideranno di usufruirne, ma rappresenterà un presidio di sicurezza interno allo stesso edificio, rimasto inabitato nelle more della programmata valorizzazione, e per l’intero Rione Trastevere».

“Questo progetto che dà un ricovero nelle ore più fredde della giornata significa dare una possibilità in più a chi sceglie di trovarvi riparo. La sinergia tra associazioni del volontariato e Istituzioni può portare a unire gli sforzi per provare a fare del bene nel migliore dei modi. Coi i nostri volontari siamo sulle strade durante tutto l’anno e conosciamo da vicino un fenomeno a cui va data una risposta concreta. Questo è un passo nella direzione giusta” afferma Debora Diodati, presidente della Croce Rossa di Roma.

“Abbiamo aderito –aggiunge Lidia Borzì, presidente delle ACLI di Roma e provincia – con entusiasmo a questa iniziativa, anche perché prevediamo di portare avanti con chi si rivolgerà a questo centro anche un progetto di inclusione attiva che possa dare supporto e aiuto anche al termine di questa esperienza e andare oltre l’assistenza immediata. Come Acli di Roma il nostro impegno prevede anche la distribuzione dei pasti sostenendo anche il contrasto allo spreco e per questo ringraziamo la nostra rete di hotel e ristoranti della Capitale che hanno scelto di aiutarci e i forni che aderiscono al progetto il pane A Chi Serve 2.0″.

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APP…osta contro lo spreco di cibo

APP…osta contro lo spreco di cibo

  • Postato: Gen 22, 2018
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Italiani, popolo di santi, poeti e navigatori. Sempre connessi. Tutti i giorni siamo alla disperata ricerca di una rete wi–fi a cui ancorarci, veleggiamo ad occhi chiusi sui nostri smartphone e tablet tra isole di selfie, tweet e like su facebook, circondati da centinaia di app, modernissime scialuppe di salvataggio, pronte ad aiutarci in qualsiasi frangente.

Che sia giusto o sbagliato tutto questo è materia complessa e degna dei migliori sociologi, oggi vi consigliamo solo di rimanere connessi anche quando preparate i pasti, progettate la spesa e sistemate la dispensa. Esistono infatti tantissime app per orientarci nella burrasca dello spreco alimentare e per trasformare il nostro frigo in un’isola felice. Sarebbe davvero un peccato sprecarle.

Prevenire è meglio che buttare

Una buona occasione con la supervisione degli esperti dell’Istituto zooprofilattico delle regioni di Piemonte e Liguria fornisce consigli su come conservare oltre 500 alimenti mentre FrigOK ci allerta quando un prodotto è in via di scadenza. Se vi spaventano le corsie del supermercato c’è Bring! La lista della spesa che semplifica e velocizza la corsa tra gli scaffali e scrive la parola fine ai litigi  post spesa. Ideata per la famiglia, mette in comune la lista che ognuno può modificare secondo i propri gusti. 

Lo spreco non è chic

Feste di laurea, matrimoni e tante altre cerimonie possono rivelarsi occasioni poco felici di spreco Equoevento Onlus, pone rimedio a tutto questo (idea di quattro trentenni romani) mettendo in contatto gli interessati ed è disponibile anche a trasportare il cibo.Last Minute Sotto Casa ed il portale My Foodyinvece, raccolgono  le segnalazioni dei supermercati che propongono a prezzi scontati prodotti vicino alla scadenza o con difetti di nella confezione. Utente e pianeta ringraziano.

Tutti insieme appassionatamente

Rattatoutile e Scambiacibo trasformano un possibile spreco in un momento prezioso per “fare comunità”. I frigoriferi di reti di vicinato, condomini,  e campus universitari si aprono per mettere in condivisione le eccedenze alimentari.

Basta un click

Cucinare è un piacere ma farlo tutti i giorni può diventare faticoso. Allora digitando sul nostro smartphone gli alimenti avanzati  Ricette Al Contrario ci propone più di 9.000 ricette “svuotafrigo” compatibili con i nostri ingredienti.

Bando di Servizio Civile Agricoltura Sociale

Bando di Servizio Civile Agricoltura Sociale

  • Postato: Gen 10, 2018
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Scade il 5 febbraio alle ore 14 il Bando di Servizio Civile Nazionale “Agricoltura Sociale”.Il Bando è riservato alla categoria dei giovani “NEET”, cioè ragazzi non occupati e non inseriti in nessun percorso di istruzione e formazione, e si inserisce nelle strategie di contrasto alla disoccupazione giovanile tracciate a livello europeo.

Possono partecipare alla selezione i giovani in possesso dei seguenti requisiti:

– cittadini italiani;

– cittadini degli altri Paesi dell’Unione europea regolarmente residenti in Italia;

– cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti in Italia;

– iscritti al Programma “Garanzia Giovani” (da effettuarsi sul sito internet www.garanziagiovani.gov.it) ed aver firmato il Patto di Servizio ed essere stati “presi in carico” dal CPI e/o Servizio competente;

– disoccupati ai sensi dell’articolo 19 del decreto legislativo 150/2015 del 14 settembre 2015 e successive modifiche e integrazioni;

– non frequentare un regolare corso di studi (secondari superiori, terziari non universitari o universitari);

– non  inseriti in alcun corso di formazione, compresi quelli di aggiornamento per l’esercizio della professione o per il mantenimento dell’iscrizione ad un Albo o Ordine professionale;

– non inseriti in percorsi di tirocinio curriculare e/o extracurriculare, in quanto misura formativa.


I progetti approvati per le ACLI di Roma sono i seguenti:

“SfruttiAMO la terra, non le persone”

Sede di Nettuno

Il progetto “SfruttiAMO la terra, non le persone” si inserisce nell’ambito delle attività svolte dalle sedi ACLI aderenti all’iniziativa localizzata nelle regioni Lazio, Puglia e Calabria.

Il progetto si pone l’obiettivo di tutelare la sicurezza e la dignità dei lavoratori ed evitare lo sfruttamento della manodopera mediante la messa a disposizione di strumenti ed iniziative finalizzate al contrastare la piaga del “Caporalato”, definibile come un “sistema illecito di reclutamento per lavori agricoli stagionali sottopagati”

“Più Gusto e Più Giusto”

Sede di Roma

Il progetto di educazione al cibo e al consumo consapevole “Più Gusto e Più Gusto” si focalizza su due temi di estrema attualità connessi ai consumi alimentari:
– l’educazione alimentare
– il consumo consapevole.

Con riferimento al primo degli aspetti trattati, al fine di favorire una adeguata “educazione alimentare” il progetto si pone come obiettivo quello di in-formare la popolazione dei territori coinvolti su come trarre beneficio dalla corretta alimentazione.

Rispetto al secondo tema affrontato dal progetto, l’obiettivo è quello di sensibilizzare sempre di più i cittadini ad operare scelte sempre più consapevoli, sulla base di informazioni legate al contesto reale ed all’impatto che i consumi hanno sulle persone, sull’ambiente e sulle economie, adottando un atteggiamento critico all’atto dell’acquisto di un prodotto.

“InformaOrienta Agricoltura”

Sede di Roma

Il progetto Informa-Agricoltura si inserisce nell’ambito delle attività svolte da 13 sedi locali di Acli Terra, l’Associazione Nazionale professionale agricola, senza fini di lucro, delle Acli, che opera nel mondo rurale, in tutta Italia, a sostegno dello sviluppo delle persone e dei territori.

Il progetto si pone l’obiettivo di informare e orientare tutti i giovani che intendano avviare una nuova iniziativa imprenditoriale in agricoltura. Da qualche tempo, infatti, il settore agricolo sta registrando un forte incremento occupazionale da parte della forza lavoro più giovane. Sono infatti sempre più gli under 30 disposti a investire e lanciarsi nell’ imprenditoria agricola.

Per maggiori informazioni in merito ai progetti e alla compilazione della domanda di partecipazione è possibile contattare i numeri di segreteria 0657087028, 3421813776.

Dieci centesimi posson bastare…per ridurre lo spreco alimentare

Dieci centesimi posson bastare…per ridurre lo spreco alimentare

  • Postato: Gen 10, 2018
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Don’t be a binner, have it for dinner” . “Non scegliere la pattumiera, mangialo per cena”.

Opera della penna ironica e sarcastica di Charles Dickens? No, ma scommettiamo che il famoso scrittore inglese avrebbe molto apprezzato questo slogan chiaro e semplice, voce della Wrap, l’agenzia governativa britannica che si occupa della riduzione dello spreco alimentare. In Gran Bretagna la questione spreco alimentare è definita da numeri allarmanti; 7,3 milioni di tonnellate di cibo sono cestinati (quando la maggior parte potrebbe essere consumata in sicurezza) e al cambio in sterlina questo dato vale circa 16 miliardi.

Spiegata l’origine dello slogan, vediamo cosa è successo nella regione dell’Anglia Orientale. Protagonista la catena di supermercati Est of England Co-op che due mesi fa ha messo in atto una strategia per sparecchiare la tavola dello spreco. Facendo proprio il motto della Wrap ha messo in vendita molti prodotti già scaduti, al modico prezzo di 10 penny. Per la gioia delle tasche britanniche e dell’eco sostenibilità.

Una scelta definita dall’agenzia governativa coraggiosa, riproducibile e sicura. La “svendita”infatti ha riguardato prodotti la cui etichetta è contrassegnata dalla dicitura da “consumarsi preferibilmente entro”, ancora commestibili dopo la data riportata.Così oltre 50 mila prodotti tra cibi in scatola, patatine imbustate, pasta ai cereali e tanti altri alimenti secchi, sono passati  dai bidoni della spazzatura alla tavola dei sudditi di Sua Maestà che hanno colto l’occasione al volo; in meno di 24 ore hanno svuotato gli scaffali dei 125 punti vendita dalla catena.

Secondo la proiezione di East of England Co-op questa strategia se perseguita tutto l’anno potrebbe evitare di veder cestinati 2 tonnellate di milioni di cibo; il vice direttore esecutivo Roger Grosvenor non chiama in causa obiettivi di mercato, l’unico profitto perseguito è di tipo sociale: educare i cittadini a “scartare” lo spreco.
Anche questo sarebbe molto piaciuto a Dickens.

Fonti
www.huffingtonpost.it
tg24.sky.it

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