Il cibo che serve fa visita al ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali
Una delegazione delle ACLI di Roma è stata ricevuta dalla Ministra delle politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova, per illustrare i principi del progetto di recupero alimentare “Il cibo che serve”.
“Condividere per moltiplicare” con questo obiettivo, mercoledì 8 luglio 2020, una delegazione delle ACLI di Roma guidata dalla presidente Lidia Borzì ha presentato la buona pratica del progetto di recupero delle eccedenze alimentari “Il cibo che serve” alla Ministra delle politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova, presso il Mipaaf alla presenza dell’onorevole Maria Chiara Gadda promotrice e prima firmataria della norma antispreco legge 166/2016.
Presenti all’incontro anche Giulia Di Gregorio Resp. Sviluppo Associativo delle ACLI di Roma e area fragilità, Antonio De Francesco Vice-presidente del Patronato ACLI di Roma, Paolo Frusone e Monia D’Ottavi resp. politico e tecnico area comunicazione. Cuore dell’incontro il focus sull’importanza delle rete tra Istituzioni e Terzo Settore in una rinnovata logica di complementarietà e coprogettazione degli interventi soprattutto nell’ambito del contrasto alle povertà che necessita la presa in carico della persona a tutto tondo.
“Il progetto chiama in causa tutti i soggetti della sussidiarietà – spiega la presidente Borzì – mettendo insieme pubblico e privato, profit e no profit. Una buona pratica di economia circolare per cui il cibo, a un passo dal diventare rifiuto, si trasforma in una risorsa che produce un valore che vale per cinque: ambientale, economico, sociale, educativo e per la salute. Con “il cibo che serve” facciamo la nostra piccola parte per rispondere a bisogni primari – conclude Lidia Borzì – ma il nostro obiettivo è sempre quello di gettare il cuore oltre l’ostacolo e mettere in campo un modello di azione sociale che possa essere al fianco delle persone non solo nel momento di difficoltà contigente, ma che le aiuti ad uscire dalla condizione di disagio. Per questo la risposta ai bisogni primari è un gancio per inserirle in una rete di protezione sociale capace di garantire esigibilità dei diritti, formazione, e occasioni di aggregazione per combattere la solitudine e l’isolamento sociale.
“Avere a che fare con la povertà richiede competenza, tatto, e professionalità – le parole della ministra Bellanova – per questo è fondamentale che le Istituzioni considerino il Terzo Settore come partner fondamentale in quanto sono proprio le organizzazioni grandi e piccole a vivere la frontiera. Progetti di recupero delle eccedenze come questo sono fondamentali perché non solo contribuiscono a rispondere a bisogni primari, ma tutelano la dignità della persona e salvaguardano anche l’ambiente”.