Quattro curiosità sulle castagne tra modi di dire e proprietà

Quattro curiosità sulle castagne tra modi di dire e proprietà

  • Postato: Ott 08, 2021
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L’ autunno ha bussato alle nostre porte. Si è accomodato in salone e ci ha invitato per prima cosa a fare il cambio dei vestiti nell’armadio. Lui sa che ai primi freddi iniziamo un po’ a storcere il naso.

Eccolo quindi portare tra le mani un cartoccio di castagne, appena raccolte dall’albero.

Alla vista di questo dono i nostri pensieri in un baleno ci portano al Natale, al profumo delle caldarroste bollenti gustate a Piazza Navona in compagnia dei nonni, e a qualche pranzo fuori porta chiuso con degli straordinari marron glaces che ci congedavano dalla tavola con un ricordo dolcissimo.

Insomma, le castagne oltre a essere super buone, richiamano alla mente tantissime istantanee. Cogliamo al volo questo assist per mettere a fuoco 4 curiosità che ruotano attorno all’universo di questo frutto color caffè che ha il potere di risvegliare una carrellata di bei ricordi. Destinati a non sbiadirsi mai!

La castagna: per modo di dire

Alzi la mano chi da piccolo non cercava con sguardo furtivo e lesto di non farsi prendere in castagna. Dai ammettiamolo. Sicuramente stavamo per combinare qualche marachella delle nostre e in testa avevamo un solo e unico obiettivo: non farci beccare da mamma e papa!

Sul significato dell’espressione non ci sono dubbi: “Sorprendere qualcuno a commettere qualcosa di illecito”, così recita la Treccani.

Poco conosciuta, invece, è l’origine di questa espressione popolare.

Facciamo un blitz etimologico e scopriamo che questo modo di dire ha sullo sfondo un colore. Quale? Il marrone. Sì perché marrone e castagna sono sinonimi. Il primo termine però tanto tempo fa aveva anche altri significati, tra cui ‘errore’, ‘sbaglio’ e ‘marachella”.

Ecco allora la nascita del modo di dire prendere in marrone. Questa espressione oggi è finita nei meandri del nostro armadio. O meglio “è stata presa in castagna”, ma per fortuna è stata sostituita alla grande.

La castagna: energy drink, gluten free e dolce

Dopo una bella passeggiata per i boschi, colorati d’autunno, vi sveliamo un segreto: se volete ricaricare le pile fate affidamento sulle castagne. Energia pura e tascabile. Ferro, magnesio, calcio, potassio, fosforo e zinco. Le castagne sono una miniera inesauribile di minerali. Altroché energy drink. Combattono stanchezza e stress e sono l’ideale quando la domenica pomeriggio vi trovate a dover assemblare un mobile Ikea.

E poi sono ricche di carboidrati. Un’alternativa niente male al pane e alla pasta per chi soffre di celiachia dal momento che sono prive di glutine. Con la farina di castagne potete preparare dei dolci buonissimi: plumcake, ciambelle, biscotti, pancake, muffin. Sbizzarritevi!

La castagna: appunti storici

Come accade per tutte le cose della vita, gli antichi greci avevano già compreso tutto. Nel nostro caso furono i primi a intuire le potenzialità benefiche di questo frutto, indiscusso re dell’autunno, utilizzandolo per scopi terapeutici.

Erano un po’ confusi, invece, su come chiamarlo.

Il medico Ippocrate parlava di “noci piatte”, lo storico Senofonte aggiunse “senza fessure”. Andava controcorrente e come non potrebbe (visto che era un filosofo), Teofrasto, che twittava “ghiande di Giove”. Comunque, è merito loro se oggi la coltivazione delle castagne è all’ordine del giorno: insieme ai Fenici, infatti, le esportarono lungo le coordinate del Mediterraneo, importando e selezionando le varietà migliori.

Le castagne godevano di parecchi fan anche durante l’epoca dell’Antica Roma. Lo storico Plinio il Vecchio nel suo trattato Naturalis Historiae ne parlava benissimo e incoronava Napoli come località dove sapevano arrostirle meglio!

La questione marron glaces

Estro culinario francese o italiano. Oltre a contenderci “La Gioconda”, con i cugini d’oltralpe la partita è aperta anche sul fronte del dolce che per antonomasia associamo alle castagne: i marron glaces. Casus belli: la paternità della ricetta.

Nel web impazzano leggende e rivendicazioni. C’è chi sostiene che la preparazione sia nata a Cuneo nel 1500, frutto del genio di un cuoco ai servigi della corte sabauda, e che sia stata messa nero su bianco per la prima volta nel 1766, nel trattato…(preparatevi a un titolo lunghissimo)

“Il confetturiere piemontese che insegna la maniera di confettare frutti in diverse maniere, far biscottini, marzapani, canestrelli, acquavita, sorbetti e molte altre cose appartenenti a tal arte”.

C’è chi si oppone e si appella a una ricetta scritta nel 1651 da Pierre François, signore de La Varenne, nel libro “Le Cuisinier Français”. Il dibattito è aperto. Vi aggiorneremo sui prossimi sviluppi!

Giornata consapevolezza sugli sprechi alimentari: sprecare il cibo non è una buona idea

Giornata consapevolezza sugli sprechi alimentari: sprecare il cibo non è una buona idea

  • Postato: Set 29, 2021
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Sprecare il cibo non è mai una buona idea. Significa non avere a cuore il nostro ambiente. Significa dissipare acqua, terra ed energia e tutte le risorse necessarie per produrlo. Significa non prendere coscienza di quei 2,3 miliardi di persone che come dichiara la Fao non hanno un accesso regolare ad alimenti sani e nutrienti.

La partita contro lo spreco alimentare non ammette perdite di tempo. Tutti noi siamo dei giocatori fondamentali. Accendiamo due parole, consapevolezza e corresponsabilità. Facciamo attenzione a semplici ma fondamentali mosse: scegliamo alimenti sani, privilegiamo prodotti locali e di stagione, pianifichiamo la spesa, leggiamo bene l’etichetta dei cibi e conserviamoli adeguatamente nel frigorifero. Ricordiamoci che in gioco c’è qualcosa di unico: il futuro del nostro pianeta.

Noi da 6 anni abbiamo sposato questo impegno con la nostra Buona Pratica “Il cibo che serve”. Recuperiamo le eccedenze per creare valore sociale, economico e relazionale. Sul nostro furgoncino no waste trovano posto così pane, frutta, verdura, cibi freschi di prossima scadenza e prodotti ittici. Dalle mani dei nostri volontari arrivano alle realtà solidali al servizio delle persone più fragili.

Per noi non c’è niente di più bello!

Benvenuto autunno: tra passeggiate e castagne

Benvenuto autunno: tra passeggiate e castagne

  • Postato: Set 28, 2021
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Autunno. Salutiamo maglie a mezze maniche e costumi da bagno. Ci tuffiamo nell’armadio per rispolverare maglioncini e giacchetti. Gli alberi si preparano ad accogliere silenziosamente l’inverno. Lasciano planare dolcemente dai loro rami foglie arancioni e gialle che vanno a confondersi con i fiori. Quanto è bello ammirarle mentre premiamo il tasto play dei pensieri.

Diamo il benvenuto all’autunno.

Stagione di passeggiate e tramonti mozzafiato. Stagione che trabocca di impegni, sogni e promesse da mantenere. Stagione poi che accoglie frutta e verdura dai colori caldi e avvolgenti con cui riempire la nostra tavola fino al giorno di Natale!

L’autunno è miglioramento eterno. È maturazione ed è colore, è la stagione della maturità, ma è anche larghezza, profondità, distanza (Hal Borland)

Sale in zucca

Se dici autunno, dici zucca. Se dici zucca, dici Halloween. Ma non aspettiamo scherzetto o dolcetto per gustarla. Cotta, al forno, al vapore, fritta, vellutata, cambia la tecnica ma non il risultato. Il suo sapore dolce e delicato è sempre una gustosa certezza. Buona sì ma anche un autentico toccasana. Con il suo basso contenuto calorico (18 Kcal per 100g) è l’amica ideale per rimettersi in forma dopo qualche abbuffata estiva di troppo.

E’ una fonte inesauribile di fosforo, ferro, magnesio e potassio. E poi dulcis in fundo si trasforma anche in una crema di bellezza. Non serve aspettare la mezzanotte, basta schiacciarne una fetta, aggiungere una manciata di semi e un paio di cucchiaini di miele. Et voilà! Il nostro viso ringrazia!

Tutti a passeggio

Si l’estate è finita ma non c’è da preoccuparci. L’autunno è la stagione regina per organizzare delle bellissime escursioni e picnic, tra parchi, boschi e giardini. A Roma e dintorni c’è l’imbarazzo della scelta. Parco Naturale Regionale di Veio, Riserva Naturale della Marchigiana, Parco dei Castelli Romani, Giardini di Ninfa. La lista può continuare a lungo ma sicuramente non può mancare la passeggiata a Villa Borghese. Il posto più amato dai romani per evadere dal traffico della città. In risciò, in bici o a piedi, qui puoi far respirare gli occhi con la tavolozza di colori romantici che regala l’autunno.

Dopo avere macinato kilometri e ammirato il foliage ti diamo un consiglio: per merenda ricarica le pile con una manciata di castagne. Un vero e proprio frutto 100% energia grazie alla presenza di sali minerali e al suo elevato apporto calorico. Ricarica completata.

Lunga vita al melograno

Se cerchi una bevanda multi vitaminica non serve andare al Bar. Basta prendere una spremiagrumi e un melograno. Mosse semplici e a km zero. Minimo sforzo e massimo risultato! In primis un succo buonissimo e dissetante. In secundis un succo dalle 1000 + 1 proprietà benefiche. Mette in campo una difesa da Serie A per combattere i primi acciacchi di stagione, aiuta a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo e pressione, e bombarda di vitamina C il nostro organismo. Insomma, accendi la spremiagrumi. Adesso.

 

In campo con la AS Roma per fare gol allo spreco alimentare

In campo con la AS Roma per fare gol allo spreco alimentare

  • Postato: Set 16, 2021
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Per tutte le partite in casa dei giallorossi il “Cibo che serve” è impegnato con la Fondazione Roma Cares a recuperare le eccedenze alimentari dall’area ospitalità dello stadio Olimpico e a distribuirle alle realtà solidali in rete con il nostro progetto.

Fischio d’inizio della collaborazione in occasione della 3° partita di Serie A, Roma-Sassuolo.

Il commento della presidente delle ACLI di Roma, Lidia Borzì: “Gli obiettivi della collaborazione tra le ACLI di Roma e l‘AS Roma sono quelli di contrastare lo spreco alimentare e di combattere la povertà con un’unica azione. Questa iniziativa è quanto mai appropriata in questo momento storico in cui la pandemia, da sanitaria, è diventata economica e sociale”.

QUI LA NOTA SUL SITO DELLA AS ROMA

QUI IL VIDEO DELLA PRIMA RACCOLTA

Amare, proteggere e rispettare la Terra

Amare, proteggere e rispettare la Terra

  • Postato: Apr 22, 2021
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Fermarsi e ascoltare il battito della Natura. Fermarsi e abbracciare stili di vita più semplici e sostenibili. Fermarsi e accelerare il passo per custodire le radici del futuro di tutta l’umanità. E’ il regalo più grande che possiamo fare alla Terra di cui oggi si celebra la 51° Giornata Mondiale.

Amarla, proteggerla e rispettarla. Ognuno di noi può fare davvero tanto per prendersi cura del mondo in cui viviamo. Fare attenzione a non sprecare cibo e acqua, risparmiare l’energia domestica, riciclare con creatività oggetti che non utilizziamo più, preferire frutta e verdura di stagione, impegnarsi nella raccolta differenziata. La salvaguardia dell’ambiente passa per le nostre più piccole azioni quotidiane. Acquisire questa consapevolezza e mettere in campo queste buone pratiche è il primo passo per custodire il suo prezioso scrigno di beni comuni da consegnare intatto alle generazioni future.

Piccole azioni che si devono collocare all’interno di uno scenario collettivo chiamato a impegnarsi a bloccare quelle corse sfrenate per sfruttare le risorse della Terra, e percorrere sempre con più convinzione la strada tracciata da Papa Francesco nell’enciclica “Laudato si’ sulla cura della casa comune”. Una pietra miliare per comprendere a fondo l’importanza di un’ecologia integrale. Dove la preoccupazione per la natura e il sostegno per i più fragili, risultano inseparabili.

Noi con “Il cibo che serve”, la nostra Buona Pratica di recupero delle eccedenze alimentari e di contrasto alla povertà, facciamo la nostra piccola parte. Rete, recupero e solidarietà, sono gli ingredienti delle nostre giornate, che portiamo avanti in direzione dell’ambiente, delle persone più fragili e della responsabilità sociale d’impresa. Con la consapevolezza che la fratellanza e l’impegno verso gli altri sono le risorse più importanti a cui attingere per sanare le ferite della società.

Siamo una buona notizia!

Siamo una buona notizia!

  • Postato: Apr 01, 2021
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Le buone notizie corrono e arrivano sul Corriere Buone Notizie. Nella puntata di Senso Civico, la pillola video settimanale di Corriere Buone Notizie che punta i riflettori su esperienze di cittadinanza attiva e solidale, si parla di noi.

A raccontare i principi e i meccanismi della nostra Buona Pratica è la presidente delle ACLI di Roma Lidia Borzì. Rete, recupero e solidarietà. Sono i nostri ingredienti per combattere lo spreco alimentare e aiutare chi aiuta.

Buona visione!

Non c’è tempo da sprecare

Non c’è tempo da sprecare

  • Postato: Feb 05, 2021
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Le ACLI di Roma e provincia in prima linea contro lo spreco alimentare. In due anni (da gennaio 2019 a gennaio 2021) l’associazione, grazie al progetto “Il cibo che serve”, è riuscita a recuperare ben 174.630 kg di cibo la maggior parte durante il periodo di lockdown. Nello specifico sono state salvate dallo spreco 85mila kg di pane72mila kg di ortaggi e frutta15.300 kg di prodotti a lunga scadenza330 kg di pesce e 2000 kg di salumi. Tutto questo grazie a una vera e propria rete di solidarietà che ha coinvolto 71 realtà solidali160 esercenti donatori e che ha permesso di raggiungere 5000 persone ogni giorno.

Per questo, in occasione della Giornata Nazionale contro lo Spreco Alimentare, che ricorre domani 5 febbraio 2021, le ACLI di Roma e provincia hanno messo in campo diverse iniziative, a cominciare dalla realizzazione di una cartolina di sensibilizzazione che ha come slogan “Non c’è tempo da sprecare – recuperiamo le eccedenze per creare valore sociale, economico e ambientale”.

Proprio nella giornata di domani, tutti i nuovi sviluppi de “Il cibo che serve” saranno presentati dalla presidente delle ACLI di Roma, Lidia Borzì nell’ambito del web talk “Stop food waste. One health, one planet”, promosso da Fondazione Enpam con Piazza della Salute, ACLI di Roma aps, SprecoZero, Fondazione FICO, Centro Agroalimentare Bologna IPSEOA V.Gioberti Trastevere Roma, Lions International, Crescere insieme. Il talk sarà in diretta a partire dalle 16.30 sulle pagine Facebook e Youtube delle ACLI di Roma.

Inoltre, è stato realizzato il fotolibro “Cibo libera tutti” che racconta con immagini significative proprio le attività della Buona Pratica “Il cibo che serve”, con uno speciale focus all’impegno svolto durante il lockdown nel 2020. Dalle raccolte speciali di generi alimentari grazie alla generosità degli esercenti della rete solidale delle ACLI di Roma, alle campagne di sensibilizzazione volte a promuovere l’importanza di rimanere a casa e rispettare il distanziamento sociale sulla pagina Facebook e Instagram del progetto.

Il tema del contrasto allo spreco e del recupero delle eccedenze alimentari che possono essere reinserite nei circuiti di solidarietà è stato al centro anche dell’incontro di ieri promosso dalla AS Roma, attraverso la Fondazione RomaCares al quale è intervenuta anche la presidente, Borzì per presentare la buona pratica de “Il cibo che serve”. L’appuntamento, svolto presso la sala Conciliare del Municipio Roma I Centro, fa parte di un percorso che prevede per tutto l’anno il coinvolgimento da parte dell’AS Roma di istituzioni, cittadinanza, associazioni e realtà̀ impegnate, sia a livello globale che locale, per discutere su diversi temi che hanno caratterizzato gli ultimi 150 anni della storia della Capitale.

«La sfida contro lo spreco alimentare – dichiara Lidia Borzì, presidente delle ACLI di Roma aps – non ammette perdite di tempo. Per questo abbiamo scelto di rappresentare per questa giornata una clessidra, dentro la quale è racchiuso il futuro del nostro pianeta. Da 6 anni il nostro progetto “Il cibo che serve” ci permette di recuperare cibo ancora buono da mangiare per trasformarlo in una preziosa risorsa, seguendo il principio “aiuta chi aiuta”. Infatti, il progetto chiama in causa tutti i soggetti della sussidiarietà, mettendo insieme pubblico e privato, profit e no profit. Una buona pratica di economia circolare per cui il cibo, a un passo dal diventare rifiuto, si trasforma in una risorsa che produce un valore che vale per cinque: ambientale, economico, sociale, educativo e per la salute».

«La pandemia – aggiunge Borzì – nell’ultimo anno ha cambiato pesantemente le carte in tavola portandoci a fare i conti con un aumento esponenziale dei bisogni anche tra le fasce di popolazione più insospettabili. Allo stesso tempo abbiamo sperimentato un consistente aumento nelle donazioni di eccedenze, generate anche a causa dei continui stop and go, da parte degli esercenti della nostra rete solidale, che nonostante le difficoltà non si sono mai tirati indietro e hanno dato vita a una vera e propria gara di solidarietà che ci ha permesso di far arrivare sulle tavole dei bisognosi alimenti preziosi per la salute, come ad esempio il pesce, la frutta e la verdura.

“Il cibo che serve”, quindi in questi mesi è cresciuto esponenzialmente rappresentando di fatto uno strumento essenziale per sostenere tantissime persone che a causa del Covid hanno perso il lavoro e si sono ritrovate a vivere situazioni di estremo disagio. Per loro, oltre a fornire il nostro aiuto attraverso il cibo, abbiamo anche messo in campo il nostro segretariato sociale, che ha puntato a prendere in carico la persona garantendo l’esigibilità dei diritti, il contrasto alle povertà economica, ma anche educativa e relazionale».

Giornata Mondiale Alimentazione: una partita che riguarda tutti noi

Giornata Mondiale Alimentazione: una partita che riguarda tutti noi

  • Postato: Ott 16, 2020
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Giornata Mondiale dell’Alimentazione: una partita che riguarda tutti noi perché in gioco c’è il nostro futuro!

Come reso noto dalla FAO, oltre due miliardi di persone non hanno un accesso regolare ad alimenti sani e nutrienti. Un dato che non può lasciarci indifferenti. Tutti noi dobbiamo rovesciare l’esito di questa partita per raggiungere quell’obiettivo “fame zero” prefissato dall’Agenda Onu per il 2030.

Il cibo è condivisione, vita e futuro.

All’interno di quella grande scacchiera che coinvolge le organizzazioni mondiali, le governance dei diversi Paesi e la grande e piccola distribuzione, ci siamo anche noi, la società civile e i singoli cittadini. Scegliere alimenti sani, privilegiare prodotti locali e di stagione, e ridurre gli sprechi alimentari, sono mosse che possono fare tutta la differenza del mondo!

Noi con la nostra buona pratica di recupero e ridistribuzione delle eccedenze alimentari, il Cibo che serve, da 6 anni partecipiamo a questa sfida. Gli alfieri siamo noi con i nostri volontari che ogni giorno si muovono per recuperare il cibo ad un passo dal diventare rifiuto e trasformarlo in preziosa una risorsa che arriva sul tavolo degli enti solidali a servizio delle persone più fragili.

Anche oggi seguendo quelle strategie di recupero, rete e solidarietà abbiamo fatto la nostra mossa a spreco zero con una raccolta e donazione straordinaria di pane, frutta e verdura, alla rete solidale del nostro progetto. Il modo più bello per celebrare la Giornata Mondiale dell’Alimentazione.

Riduciamo lo spreco, potenziamo la solidarietà; a dialogo Lidia Borzì e Maria Chiara Gadda

Riduciamo lo spreco, potenziamo la solidarietà; a dialogo Lidia Borzì e Maria Chiara Gadda

  • Postato: Ott 02, 2020
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Riduciamo lo spreco, potenziamo la solidarietà. É questo il principio che ha accompagnato il dialogo tra Lidia Borzì, presidente delle ACLI di Roma, e Maria Chiara Gadda, promotrice legge antispreco 166/2016, in occasione della Prima Giornata internazionale sulla consapevolezza sugli sprechi e le perdite alimentari.

Al centro del confronto la necessità di accendere i riflettori sul contrasto allo spreco di cibo, gli ultimi sviluppi della legge antispreco e la nostra buona pratica di recupero alimentare, Il cibo che serve. Dalla parole poi si è passati all’azione con la consegna di pane e altri prodotti da forno, al Centro Santa Gianna Beretta Molla di San Giorgio – Acilia. Alimenti che, a un passo dallo spreco, sono stati destinati alle tavole delle persone più fragili.

Non si spreca neanche una briciola. Per il Bene Comune.

BUONA VISIONE

Lo spreco alimentare non è un gioco

Lo spreco alimentare non è un gioco

  • Postato: Ott 02, 2020
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Per la Prima Giornata internazionale sulla consapevolezza sugli sprechi e le perdite alimentari, le ACLI di Roma rilanciano il proprio impegno di recupero delle eccedenze alimentari e contrasto agli sprechi con “il cibo che serve”, ma anche sensibilizzazione con una cartolina lanciata sui social.

Le ACLI di Roma, in occasione della Prima Giornata internazionale sulla consapevolezza sugli sprechi e le perdite alimentari rilanciano con decisione il messaggio dell’importanza di attività di prevenzione, contrasto e sensibilizzazione contro gli sprechi. Un ambito sul quale le ACLI romane sono attive da tempo con la Buona Pratica di recupero e redistribuzione delle eccedenze alimentari Il cibo che serve che dal gennaio 2019 a oggi ha permesso di salvare e reinserire nel circuito della solidarietà oltre – 82 tonnellate di pane e prodotti da forno, 68 T di ortaggi e frutta grazie anche alla collaborazione con il CAR (Centro Agroalimentare di Roma), 14 T di prodotti a lunga scadenza, 330 kg di pesce1.300 L di bevande e 1.500 kg di salumi.

Punto di forza del progetto è la rete con esercenti, realtà solidali e Istituzioni, una rete che durante il periodo di lockdown si è ulteriormente ampliata grazie alle donazioni di grandi aziende italiane.

In particolare durante il periodo di lockdown sono state oltre 5000 le persone che ogni giorno hanno accompagnato i propri pasti con le eccedenze recuperate e redistribuite, oltre 7.000 i pacchi alimentari e kit igienici donati alle famiglie in estrema difficoltà, raggiungendo 3.332 persone, di cui più di 1.000 minori, grazie all’aiuto di 57 volontari e percorrendo circa 10.000 km, in lungo e largo per la città.

“In questa importante giornata che mira ad accendere i riflettori sull’importanza della consapevolezza e della corresponsabilità in merito al tema della prevenzione e riduzione dello spreco, mi preme sottolineare il valore simbolico di del pane – dichiara Lidia Borzì presidente delle ACLI di Roma – un alimento semplice, ma non un semplice alimento che porta in sé il senso dei legami. La parola compagno che viene da “cum panis” ovvero colui con cui dividere il pane fa capire il valore del pane come strumento di unione.

Nella fase della ripartenza, infatti, pensiamo sia indispensabile il recupero delle “relazioni vive”, quelle esperienze di cura, condivisione, aggregazione e partecipazione che possano concretamente contribuire a ritessere il tessuto umano e sociale delle città e del suo territorio così fortemente ferito dagli effetti della pandemia e del lockdown.

Per questo cogliamo l’occasione di questa giornata per rinnovare il nostro impegno a favore di un modello di azione sociale che possa essere al fianco delle persone non solo nel momento di difficoltà contingente, ma che le aiuti ad uscire dalla condizione di disagio. Per questo la risposta ai bisogni primari è un gancio per inserirle in una rete di protezione sociale capace di garantire esigibilità dei diritti, formazione, e occasioni di aggregazione per combattere la solitudine e l’isolamento sociale ”.

QUI LA RASSEGNA STAMPA

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